MEETING RIMINI 2021
Meeting, Scholz: mettere l’individualità al servizio del bene comune
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Quest'anno nel Meeting ponete una sorta di contrapposizione tra un io ripiegato sui propri bisogni e un io aperto agli altri. Questa può essere un po' la chiave del Meeting?
Sì, la chiave di lettura del Meeting è proprio questa. Vorremmo però sottolineare che un noi, come spesso viene chiesto, una maggiore collaborazione, una maggiore condivisione, non può nascere da appelli, non può nascere dai congiuntivi, dai condizionali, “bisognerebbe”, “sarebbe utile”, ma nasce da persone che sono profondamente se stessi, aperti alla relazione, costruttori di relazioni, perché il noi non nasce in modo astratto o ideologico, ma nasce quando ci sono persone che prendono iniziativa in base alle certezze di vita che vivono e spero che il Meeting possa comunicare, soprattutto testimoniare, attraverso i tanti incontri, perché ci sono tantissimi testimoni in tutto il mondo, possa proprio rendere presente quanto sia gratificante per ognuno, quanto sia grande il beneficio di ognuno quando si apre, quando si lancia con un'ultima fiducia nell’agone della vita.
(Estratto da una intervista di Vatican News a Bernard Sholtz, Presidente del Meeting)