UN INTRECCIO DI RELAZIONI GRAVITAVA ATTORNO A RAFFAELLO NELLA PICCOLA MA RAFFINATA CORTE DI URBINO, CAPITALE DEI MONTEFELTRO. LA MOSTRA A PALAZZO DUCALE RIPERCORRE IL LEGAME FRA L’ARTISTA E I COLLEGHI LOCALI.
È uno degli artisti più popolari, da sempre riconosciuto come maestro del Rinascimento italiano e autore di opere iconiche, per secoli imitate, usate e addirittura abusate: basti pensare alla massiccia diffusione dei due deliziosi angioletti che fanno capolino dalla base della Madonna Sistina di Dresda. Nel 2020 ricorrono i 500 anni dalla morte di Raffaello Sanzio e la sua città natale celebra l’anniversario con una mostra allestita all’interno di Palazzo Ducale, sede della Galleria Nazionale delle Marche. Proprio in quegli ambienti – sotto la guida del padre Giovanni Santi, anch’egli pittore – il giovane artista cominciò a lavorare, trovandovi un contesto culturale di altissimo livello. La corte di Urbino, grazie alla committenza dei Montefeltro, divenne infatti verso la fine del Quattrocento epicentro delle migliori espressioni artistiche contemporanee, testimoniate dalla presenza di opere di Piero della Francesca, Luciano Laurana, Francesco di Giorgio Martini, Antonio del Pollaiolo e molti altri.
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