"Non aveva neppure 50 anni Luigi Ghirri quando scompare all’improvviso nel 1992 a causa di un infarto. Ma in due decenni soltanto ha tracciato un corso inedito della fotografia attraverso un costante riesame del suo codice, uno smontaggio e rimontaggio dei meccanismi linguistici dell’immagine che lo avvicina, specie nella prima metà della sua carriera, agli artisti concettuali e che poi si proietta sulla parte più celebre e apparentemente più accessibile del suo lavoro, quella sul paesaggio."
(Alessandro Beltrami su Avvenire.it)
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