«Non esiste una “buona” fotografia, come non esiste una buona opera d’arte. Esistono delle esperienze e degli esperimenti. La fotografia deve partire da un percorso sincero, spontaneo e genuino compiuto dal fotografo. Quando poi viene assimilata dalla persona che la osserva, lui o lei dovrà decidere cosa è quella cosa lì, cosa gli provoca a seconda del suo background storico e culturale. Una buona fotografia tocca i nervi di una persona, ma può essere “buona” per qualcuno e “non buona” per qualcun altro».
(da Ravennaedintorni.it)
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